Qualche giorno fa parlavo al telefono con un ragazzo di nome Francesco che – a livello amatoriale – partecipa a gare competitive, principalmente podistiche: corse su strada, maratone, e simili; da un po’ di tempo partecipa anche a gare di triathlon, una competizione che può essere massacrante, divisa in tre frazioni: bici, nuoto, corsa.
Dicevo: parlavo con Francesco perché il giorno prima avevo assistito ad una gara podistica di squadra: la 12 per un’ora, che in quella circostanza si svolgeva allo Stadio delle Terme di Caracalla. Funziona così: si forma una squadra di 12 atleti (almeno), il primo parte e nel tempo di un’ora fa più giri possibile nella pista. Quando si avvicina lo scadere del tempo prende il testimone e lo passa all’atleta successivo. Vince la squadra che, al termine delle 12 ore, ha percorso la distanza più lunga.
Il 17 settembre ho assistito ad una parte di quella gara per conto della Podistica Pomezia, con cui collaboro nel tempo libero. Il giorno successivo io e Francesco parlavamo al telefono dei risultati dei singoli e di quelli della squadra. Un po’ per curiosità, un po’ perché avevamo deciso d’informare dell’evento le gazzette sportive locali.
E così, mentre Francesco sciorina i risultati, commento: questo è bravo, quest’altro ha fatto un ottimo risultato, questo poteva andare meglio, e così via. Alla fine arriva il risultato di squadra: 16mo posto (su 71) con una media di 32 giri e 296 metri per ogni frazione. Peccato, mi vien da dire. Ancora un piccolo sforzo e avremmo raggiunto i 33 giri, quelli che faceva un vinile sul giradischi. Ecco, allora, una selezione di alcune tracce di questo ipotetico vinile.